Visualizzazioni totali

lunedì 6 luglio 2015

Recensione film "Fury"


Titolo originale: Fury
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2014
Durata: 134 min
Genere: guerra-drammatico
Regia: David Aye

Recensione:

Aprile 1945: gli Alleati stanno avanzando in profondità nella Germania nazista. Tra i numerosi veterani ci sono anche il sergente dell'esercito americano Don Collier, da tutti chiamato "Wardaddy" (Brad Pitt), il cannoniere Boyd, profondamente cristiano e soprannominato "Bibbia", il pilota messicano Trini "Gordo" Garcia e il rude caricatore Grady "Coon-Ass" Travis, con i quali ha condiviso oltre tre anni di servizio e duri combattimenti.

Wardaddy guida un’unità di cinque soldati in una missione mortale dietro le linee nemiche a bordo di un carro armato Sherman (chiamato, appunto, "Fury").
Quando morì in una battaglia un membro del suo equipaggio al sergente e ai suoi uomini viene perciò assegnata la giovane recluta Norman Ellison, un ragazzo arruolato solo da otto settimane;
non è mai stato in un carro armato, non ha ricevuto addestramento specifico e non ha mai ucciso un uomo.







Al primo incontro con Collier e gli altri carristi, Norman è trattato come un pivellino ed è costretto a pulire l'interno del carro armato.Quando iniziano ad addentrarsi in Germania sono sorpresi da dei ragazzini armati, che distruggono un carro. Norman li aveva visti, ma era troppo spaventato per avvertire qualcuno. Il sergente, infuriato, riprende aspramente il giovane dicendogli che ogni tedesco è un nemico che non può essere risparmiato.

Nel tentativo di educare il ragazzo alla cruda realtà della guerra, Collier inizia dunque a prendersi cura di lui come se fosse suo figlio, sebbene con metodi decisamente alternativi: dopo aver demolito alcune postazioni anticarro tedesche nel corso dell'avanzata, Collier dà a Norman il proprio revolver per uccidere l'unico prigioniero fatto;
 il ragazzo si rifiuta ripetutamente ma il sergente, dopo averlo placcato, gli forza l'arma in mano e gli fa premere il grilletto, lasciandolo sconvolto.

Il giorno successivo Norman uccide con la mitragliatrice alcuni serventi tedeschi.
Il legame tra lui e Collier si fa più forte.








Per il combattimento dell'ultima battaglia gli alleati sono in inferiorità numerica, disarmati e con una recluta giovane e inesperta nel plotone. Wardaddy e i suoi uomini dovranno ricorrere a tutto il proprio coraggio e alla propria arguzia per sopravvivere agli orrori della guerra. 




" GLI IDEALI SONO PACIFICI, LA GUERRA E' VIOLENTA!"
-Don Collier (sergente)



 Negli ultimi momenti di calma, Collier stappa una bottiglia di whisky e brinda insieme ai suoi soldati.
Quando la colonna di SS è ormai dinanzi il carro, l'equipaggio apre il fuoco con tutte le armi di bordo e coglie di sorpresa i tedeschi, infliggendo loro gravi perdite; ma le armi iniziano a scarseggiare e i carristi cadono uno dopo l'altro:
Grady rimane ucciso quando una granata penetra la torretta e lo trancia; Garcia viene colpito quando sta per lanciare una bomba a mano che ricade nel carro e, per evitare che lo scoppio uccida anche Norman accanto a lui, gli fa da scudo con il proprio corpo; Boyd è raggiunto da un proiettile alla testa mentre è intento a passare munizioni a Collier. 
Mentre Norman cerca altre cartucce per il suo mitra, il sergente viene gravemente ferito da un tiratore scelto e ricade nella torretta e muore poco dopo per lo scoppio di una granata.


Norman, l'unico salvo esce dalla botola d'emergenza nel pavimento del carro armato e si nasconde nella buca provocata dalla mina anticarro sotto al carro armato. 
 Mentre le SS riprendono la loro marcia, viene individuato da un giovane soldato tedesco che tuttavia, pur vedendolo, prova compassione per lui e fa finta di nulla, proseguendo in silenzio.

Il mattino seguente ,sentendo però dei passi sullo scafo metallico, afferra il revolver di Collier pronto a combattere: fortunatamente erano della squadra alleata. 
Mentre Norman s'allontana, il ragazzo rivolge un ultimo sguardo al veicolo, circondato da cataste di corpi.


Considerazioni personali:

Don Collier è un leader dal cuore nobile. Nella sua testa quando combatte c'è un unico pensiero: la patria, e l'amore per essa; ma di tanto in tanto, quando c'è un momento di pausa, i suoi pensieri cambiano.
 Pensa alla famiglia che ha lasciato, pensa a tutte le persone che ha ucciso e di tutti quei soldati alleati che hanno perso la vita, ed infine pensa al giovane Norman.
Quel ragazzo gli ricorda molto se stesso da giovane, e così cerca di prendersene cura, cercando di abituarlo agli orrori della guerra.
Pensando a tutto ciò inevitabilmente piange, ma non lo fa davanti a tutti...lo fa quando si trova da solo, quando nessuno può vederlo, DA VERO LEADER!


"NESSUN EQUIPAGGIO E UNITO COME IL NOSTRO...ED E TUTTO MERITO SUO!!!"
-Boyd (Bibbia)






E' un film molto commovente e realistico.
Descrive perfettamente tutti gli orrori della guerra: la perdita brutale di persone care, diventi un assassino, la crescita dei sensi di colpa, la paura di morire da un momento all'altro e di fare la stessa fine dei tuoi compagni deceduti.
 Tutti questi sentimenti ti offuscano la mente, e questo film mette in risalto, (nella maniera più opportuna) proprio tutto questo.

Se vi piacciono i film realistici dove non si fanno scrupoli di mettere qualche scena sanguinolenta, bè questo è indubbiamente il film per voi!!




Nessun commento:

Posta un commento