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martedì 7 luglio 2015

Special: Vittorio De Sica


Vittorio Domenico Stanislao Gaetano Sorano (si sono i nomi di una sola persona) De Sica è uno dei più famosi registi italiani, e oggi, nel giorno del suo compleanno, abbiamo deciso di ricordarlo con un piccolo articolo.




De Sica è una delle figure principali del cinema italiano e mondiale ed è considerato uno dei padri del Neorealismo e della Commedia all'italiana.

Nato nel 1901 a Sora (attualmente in provincia di Frosinone, ma allora appartenente alla Campania) da un'umile famiglia, De Sica decide di terminare gli studi a Roma prima di iniziare una carriera come attore di teatro.
Anche se non è stato il motivo del suo successo, De Sica amerà per sempre il teatro e le basi che gli ha fornito. Pochi anni dopo infatti, l'attore inizierà ad avere i primi ruoli importanti, affermandosi nelle parti del "conquistatore galante".


























Nel 1940 De Sica debutta come regista con il suo primo film "Rose Scarlatte" mantenendosi sul genere leggero-sentimentale. Questto genere gli procurerà svariati consensi con altri film più o meno famosi.




Solo tre anni dopo il regista cambierà genere: con "I bambini ci guardano" l'artista passa ad un discorso più impegnato e sociale che preannuncia la grande stagione del neorealismo.





Pur non trascurando il mestiere di attore (lavora anche con Totò), dal secondo dopoguerra in poi De Sica si concentra più sul lavoro di regista.

Proprio qui vediamo l'età d'oro dell'artista che, assieme a Rossellini, è l'esponente maggiore del neorealismo.

In particolare due dei suoi capolavori, ("Sciuscià" nel 1946 e "Ladri di biciclette" nel 1948) gli varranno l'Oscar come "miglior film straniero" e il Nastro d'Argento come "miglior regia".

Si dice, però, che alla prima di "Sciuscià" a Milano, uno spettatore abbia accusato De Sica di mostrare al mondo una cattiva immagine dell'Italia.








A questo punto De Sica si trova all'apice della sua carriera, ed è difficile pensare a quanta strada abbia fatto.
Infatti, si dice che da bambino De Sica aiutasse la madre a raccogliere dei fichi (era proibito prenderli all'epoca), per poterli vendere, e racimolare qualche spicciolo.
 Il suo ruolo era quello della sentinella: se avesse visto un carabiniere avrebbe dovuto avvisare la madre.
Una volta però non vide arrivare due carabinieri e, per intrattenerli, iniziò a cantare delle canzoni tradizionali.





Infatti, forse non in molti sanno che il regista era anche un cantautore. Le sue canzoni, purtroppo, erano troppo all'avanguardia per l'epoca e vennero apprezzate da pochi.

Negli ultimi anni della sua vita De Sica partecipò a svariati film non esattamente alla sua altezza, molto probabilmente per pagare debiti di gioco.
L'artista era infatti consapevole dei suoi problemi, ma con molta auto-ironia "donava" questa caratteristica ad alcuni dei personaggi che interpretava.

Scherzosamente l'artista una volta affermò che non si trasferiva nell'amatissima Ischia poiché nell'isola non c'era un casinò.








Sofia Loren che ringrazia De Sica per il film che le ha fatto vincere l'Oscar







Vittorio ebbe anche una particolare vita privata, egli infatti si era sposato con Giuditta Rissone dalla quale ebbe una figlia di nome Emilia.





Più tardi però ebbe dei problemi coniugali e trovò conforto tra le braccia dell'attrice catalana Marie Mercader da cui ebbe due figli (Manuel e Christian).






Per far il modo che il secondo matrimonio fosse riconosciuto, i conviventi dovettero sposarsi ben due volte.
Vittorio, in ogni caso, non si staccò mai dalla prima famiglia (per amore della figlia Emilia), infatti nei pranzi e nelle cene ufficiali, come Natale, De Sica riuniva tutta la famiglia sotto lo tesso tetto insieme a imbarazzo e stress.





Il grande artista si spense a 73 anni durante un'operazione per estrarre il tumore ai polmoni.

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