Johann Sebastian Bach (nato il 31 marzo 1685 e morto il 28 luglio 1750) è stato un compositore e musicista tedesco del periodo barocco, universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica.
Bach discendeva da una famiglia di musicisti professionisti che andavano dall'organista, al musicista da camera nelle corti, includendo anche compositori.
Era del tutto normale, per quel tempo, che i figli assistessero al lavoro dei loro padri, cercando di impararne l'arte.
Era del tutto normale, per quel tempo, che i figli assistessero al lavoro dei loro padri, cercando di impararne l'arte.
Nel gennaio del 1703, dopo aver fallito un'audizione come organista a Sangerhausen
(in realtà Bach superò positivamente l'audizione, ma il principe Giovanni Giorgio di Sassonia-Weissenfels insistette affinché il posto venisse dato ad un suo protetto),
(in realtà Bach superò positivamente l'audizione, ma il principe Giovanni Giorgio di Sassonia-Weissenfels insistette affinché il posto venisse dato ad un suo protetto),
Bach venne assunto come musicista di corte nella cappella del duca Giovanni Ernesto III a Weimar, in Turingia.
Nell'agosto dello stesso anno Bach accettò il posto di organista in quella chiesa, con uno stipendio relativamente buono.
Questo incarico, però, lo lasciava insoddisfatto e presto cominciò a cercare altrove la sua fortuna.
Questo incarico, però, lo lasciava insoddisfatto e presto cominciò a cercare altrove la sua fortuna.
Nel 1706 gli fu offerto il posto come organista presso la chiesa di San Biagio a Mühlhausen, che Bach accettò.
Quattro mesi dopo il suo arrivo a Mühlhausen sposò sua cugina Maria Barbara Bach.
Quattro mesi dopo il suo arrivo a Mühlhausen sposò sua cugina Maria Barbara Bach.
A Mühlhausen, dando prova di grande competenza nonostante la sua giovane età, Bach propose un progetto per il rifacimento dell'organo, progetto che gli venne approvato.
Per i giorni delle solennità festive, quali il Natale, Venerdì Santo e Pasqua, Bach scrisse cantate e oratori di particolare bellezza, come ad esempio il Magnificat per il Natale, o di notevole complessità come la Passione secondo Matteo per il venerdì Santo.
Il compositore stesso considerava la monumentale
Passione secondo Matteo tra le sue opere migliori;
nella sua corrispondenza si riferiva a quest'opera come alla sua "grande Passione" e ne preparò con attenzione un manoscritto autografo che richiedeva per la sua rappresentazione la partecipazione di tutti i musicisti disponibili nella città.
Passione secondo Matteo tra le sue opere migliori;
nella sua corrispondenza si riferiva a quest'opera come alla sua "grande Passione" e ne preparò con attenzione un manoscritto autografo che richiedeva per la sua rappresentazione la partecipazione di tutti i musicisti disponibili nella città.
Nel 1731 Bach pubblicò una raccolta di sei partite con il nome di Clavier-Übung.
In realtà queste partite erano già uscite separatamente nel 1726 ed era la prima opera che Bach giudicasse abbastanza compiuta per essere pubblicata.
Nei successivi quindici anni uscirono altri volumi del Clavier-Übung, l'ultimo dei quali contiene una delle opere più importanti di Bach: l'Aria con diverse variazioni.
Stampate nel 1742, saranno chiamate Variazioni Goldberg dal nome dell'allievo di Bach
Johann Gottlieb Goldberg.
Stampate nel 1742, saranno chiamate Variazioni Goldberg dal nome dell'allievo di Bach
Johann Gottlieb Goldberg.
Bach godette di buona salute per la maggior parte della sua vita, anche se fumava la pipa in continuazione.
Questa abitudine, così comune negli uomini del tempo, tuttavia, non ebbe ripercussioni rilevanti sulla sua salute.
Un problema serio, invece, era costituito dalla vista: Bach era sempre stato miope, ma, nel 1750, ebbe un forte peggioramento della capacità visiva associato ad un dolore persistente dietro gli occhi.
Nel giro di pochi mesi perse completamente la vista.
Verso marzo del 1750 fu di passaggio a Lipsia un uomo che fece nascere nuove speranze: si trattava di John Taylor, oculista inglese specializzato negli interventi chirurgici agli occhi.
Bach venne operato il 28 marzo ed il 7 aprile, ma il suo stato generale non consentiva il recupero della vista,oggi si potrebbe presupporre che Bach avesse un glaucoma, contro il quale la medicina dell'epoca non poteva fare nulla.
Il 18 luglio Bach riacquistò improvvisamente la vista, ma, dopo pochi minuti, venne colpito da un ictus.
Bach morì la sera del 28 luglio 1750 all'età di 65 anni. La morte avvenne per collasso cardiocircolatorio, ma le cause non sono del tutto chiare.
Molti storici, però, attribuiscono la causa principale della morte di Bach ad una batteriemia causata dagli interventi chirurgici agli occhi, probabilmente effettuati con attrezzatura non sterile.
La salma di Bach fu inumata a Lipsia, vicino alla chiesa di San Giovanni.
Nel 1894, quando la chiesa dovette essere abbattuta, si decise di riesumare i resti del compositore.
Le ossa vennero ricomposte e trasferite all'interno della chiesa di San Tommaso, dove riposano tuttora.
Curiosità:
Nel 2008 un gruppo di ricercatori ed anatomopatologi tedeschi, partendo da una copia del teschio realizzata nel 1894, ha ricostruito al computer il volto di Bach.
La direttrice dei lavori Caroline Wilkinson, del centro di medicina legale, ha spiegato che prima è stata effettuata una scansione laser del cranio: l'operazione ha permesso al computer di ricreare la muscolatura del compositore.
Successivamente è stata fatta una ricostruzione della struttura ossea per determinare la morfologia precisa del volto. Il risultato del lavoro è ora esposto presso la casa natale di Bach ad Eisenach.
La direttrice dei lavori Caroline Wilkinson, del centro di medicina legale, ha spiegato che prima è stata effettuata una scansione laser del cranio: l'operazione ha permesso al computer di ricreare la muscolatura del compositore.
Successivamente è stata fatta una ricostruzione della struttura ossea per determinare la morfologia precisa del volto. Il risultato del lavoro è ora esposto presso la casa natale di Bach ad Eisenach.
A lui sono dedicati l'asteroide 1814 Bach e il cratere Bach.
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