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martedì 18 agosto 2015

Recensione libro: Rapito di Robert L. Stevenson



Autore: Robert Louis Stevenson
Prima edizione: 1886
Genere: Romanzo
Sottogenere: Avventura, Storico
Lingua originale: Inglese
Ambientazione: Scozia 1751


Recensione:



Il ragazzo rapito, è un romanzo di Robert Louis Stevenson 
scritto nei primi mesi del 1886
L'opera è narrata in prima persona dal protagonista, il quale ricorda gli episodi della sua avventura.
In Italia il libro è stato anche pubblicato col titolo Rapito.
Dopo la morte del padre nel 1751, David Balfour, un giovane ragazzo scozzese, va alla ricerca della sua eredità.
 Parte da Essendean, il villaggio dove ha sempre vissuto, grazie all'aiuto di Mr. Campbell, il pastore del suo villaggio, per cercare suo zio Ebeneezer Balfour e per reclamare il suo nome: David Balfour di Shaws.
 All’arrivo trova la casa di Shaws ridotta in rovina e uno zio ostile ad accoglierlo.





 Nonostante la situazione dello zio, questi prende David e gli offre del cibo e un tetto, 
ma più SPOILER  tardi organizza segretamente il rapimento di David da parte del capitano di una barca di schiavi diretti alle piantagioni americane.
Durante il  viaggio la morte di un marinaio permette a David di ottenere un posto come servo nella cabina del capitano e dei suoi ufficiali. 


" [...]Non posso dunque dire quanto vi rimasi aspettando che 
la nave andasse a urtare contro uno scoglio o che colasse a picco."

(David)

Dopo svariati giorni di nebbia la barca colpisce un vascello più piccolo il cui scafo si disintegra lasciando un solo superstite. 
Egli viene portato a bordo della nave e si presenta come Alan Breck. 
Dopo avere negoziato col capitano, Alan decide di pagare affinché possa essere portato alla sua destinazione. 
SPOILER David sente il piano del capitano di assassinare Alan per appropriarsi di tutti i suoi soldi e lo avverte del pericolo. 
D'accordo per difendersi a vicenda, David e Alan usano la cabina come una base di difesa dall’attacco del capitano, il quale si arrende. 





SPOILER La battaglia si conclude con la morte dell’ufficiale e con la perdita della barca incagliatasi su una scogliera.
David è trascinato a riva dove trascorre parecchio tempo disperato.
 È salvato un po’ di giorni dopo il naufragio della barca. 
Una volta tornato sulla terraferma David scopre che Alan è vivo e ha lasciato un messaggio per lui affinché lo raggiunga. 
Lungo la strada, David è coinvolto nell’omicidio della “Volpe Rossa” 
(l'omicidio di Appin, realmente accaduto), il peggior nemico della famiglia di Alan. 
Mentre scappa, David ritrova Alan Breck. 
Nonostante siano innocenti, entrambi sono accusati dell’assassinio, Alan come assassino, David come complice. La fuga dai soldati inglesi li porta attraverso monti, deserti e foreste. La “fuga nell’erica” lega la loro amicizia mentre si dirigono verso la terra di David.
SPOILER Una volta salvi, David reclama la sua eredità con l’aiuto di Alan e Mr. Rankeillor, il quale è l’avvocato della cittadina. 
David e Alan separano le loro strade, ma rimarranno a lungo amici.

Commento e curiosità:

Il brano è ambientato nelle campagne scozzesi del periodo antistante la Prima Rivoluzione Industriale. 
La società del tempo era ancora arretrata ma si percepiva già l’aria di cambiamento che ci sarebbe stato entro breve.  
Il Paese è presentato esattamente in quella fase di transito dalla società della campagna e quella della città.
Prevalgono gli ambienti esterni (la campagna e le cittadine); gli unici ambienti chiusi sono la casa dello zio, il Brigantino, le case in cui i due protagonisti vengono ospitati e lo studio dell’avvocato.
Il libro è narrato in prima persona, è molto scorrevole e ricco di colpi di scena. L'unico problema è che, verso la fine il racconto sfocia molto su temi storici che sono di per sè importanti, ma che potevano benissimo essere tralasciati ed ottenere un racconto meno pesante.
Lo consiglio a chi ama leggere libri classici. :) Buona lettura.
Fede <3

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