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martedì 11 agosto 2015

Recensione libro: Colpa delle stelle





Scheda libro:

Autore: John Green
Genere: Romanzo, romantico
Titolo originale: The fault in our stars
Casa editrice: Penguin Books
Anno: 2012
Casa editrice It.: Rizzoli
Anno It.: 2013
Lingua Originale: Inglese





Recensione:

Hazel Grace Lancaster è una sedicenne affetta da cancro, obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto. Quest'ultimi infatti, credono che Hazel sia depressa: legge il solito libro ossessivamente e pensa spesso alla morte. 


"Whenever you read a cancer booklet or website or whatever, they always list depression among the side effects of cancer. But, in fact, depression is not a side effect of cancer. Depression is a side effect of dying."
- Hazel Grace


Nel gruppo Hazel incontra Isaac (che ha un cancro agli occhi), l'unico che sia un po' interessante e, grazie a lui, conosce Augustus Waters.

Il diciassettenne Augustus Waters, soprannominato "Gus", ex giocatore di basket, ha una gamba amputata a causa di un tumore alle ossa ormai sconfitto.
Gus racconta la sua paura dell'oblio, di come è terrorizzato dall'idea, non della morte fisica, ma di quella ideologica, del non essere ricordato e sparire per sempre e Hazel lo colpisce con la sua risposta.





Hazel mostra a Gus il libro da cui è ossessionata "An imperial affliction", che è estremamente realista sul cancro e sui suoi effetti sulla vita. Il libro porterà i due ragazzi ancora più vicini e...


Commento:

Questo NON è un libro sul cancro.
Si, la protagonista è affetta da cancro;
Si, il libro è molto triste;
Ma NON parla di cancro.

Bene, dopo aver chiarito questo punto andiamo avanti.
Questa storia commovente è il libro più conosciuto di John Green, questo pazzo qui sotto:



Quest'uomo (che a volte vorresti baciare, e altre picchiare) è diventato un fenomeno grazie ai suoi libri commoventi.

"The fault in our stars" ha, molto probabilmente, preso ispirazione da una fase molto importante della vita di Green.
Lasciati suoi studi universitari, John va a lavorare come clown per bambini con malattie terminali e qui rimane impressionato dall'innocente forza che queste creature emettono.
La sua capacità di coinvolgere è dovuta anche ai molti anni passati a recensire libri per un giornale a Chicago.





Tornando a "The fault in our stars" bisogna notare la grande maestria con cui Green cita il mondo dell'antica Roma.
Il primo esempio è il titolo stesso.

Nell'opera "Julius Caesar" di Shakespeare, infatti, Cassio dice a Bruto:"La colpa, caro Bruto, non è nelle stelle, ma in noi stessi".
Questo elemento è preso in maniera opposta da Green, visto che tutto ciò che accade ai due protagonisti non è colpa loro, ma del "fato", appunto delle "stelle".



Un altro elemento Romano (ce ne sono tanti altri ma questo è il mio preferito) è la paura dell'oblio di Augustus (AhemOttavianoAugustoAhem), evidente connessione ad Orazio e al suo "capolavoro più duraturo del bronzo".
Orazio sosteneva che la poesia era l'unico modo per essere immortali, e allo stesso modo Gus vuole fare qualcosa di importante per non essere dimenticato, poiché sostiene che l'unico modo per morire davvero è essere dimenticati.




Avrei potuto parlare dell'incredibile "Plot Twist" Shakespiriano, della storia di Van Houten, delle meravigliose riflessioni di Hazel, o di quanto si piange e si ride, ma questo potete farlo leggendo questo libro meraviglioso (se ci riuscite, in lingua originale), perché ne vale davvero la pena.... <3




Shawy <3

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