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mercoledì 9 settembre 2015

Recensione film: Mulan



Scheda Film:

Titolo originale: Mulan
Genere: Animazione, Avventura,
Regia: Tony Bancroft e Barry Cook
Paese di produzione: USA
Casa di produzione: Disney
Anno: 1998
Durata: 98 min.
Lingua Originale: Inglese e Mandarino


Recensione:

Mulan, una giovane ragazza in età da marito viene considerata inadatta ad essere una brava moglie e quindi una disgrazia per la propria famiglia alla quale non potrà dare onore.


Il padre non è deluso della ragazza, ma  la incoraggia a non rattristarsi, ponendo fiducia in lei e nel fatto che lo renderà orgoglioso.
Purtroppo però, il capofamiglia Fa viene chiamato per la guerra contro gli Unni, poiché non ha figli maschi.
Mulan, spaventata per la sorte del padre zoppo, ruba la sua armatura e parte per la guerra.



La nonna di Mulan, spaventata, prega gli antenati, che affidano la protezione di Mulan ad un piccolissimo drago: Mushu. Anche quest'ultimo cerca di riconquistare la fiducia degli altri spiriti e intraprende il viaggio insieme alla ragazza.




Dopo un duro addestramento militare Mulan riuscirà a farsi degli amici, che l'accompagneranno durante la battaglia contro il temibile Shan Yu.
In particolare, dopo avergli salvato la vita, Mulan guadagnerà la fiducia del generale Shang.





Purtroppo però viene ferita e il generale scopre il suo segreto, e la esilia dal suo plotone (anche se secondo la legge avrebbe dovuto ucciderla).

Mulan e Mushu stanno per tornare a casa con disonore quando si accorgono che molti uomini dell'esercito Unno sono sopravvissuti e stanno per attaccare l'imperatore quando nessuno se lo aspetta: durante l'ingresso trionfale dei militari in città.




Mulan quindi va nella capitale e tenta di convincere Shang o chiunque altro che gli Unni sono sopravvissuti, ma nessuno l'ascolta ora che è una donna, e gli Unni catturano l'imperatore.

Dopo una lotta incredibile Mulan salva l'imperatore e la Cina, e finalmente può tornare a casa con grande onore.



Qui l'imperatore dice a Shang ciò che il padre aveva detto a Mulan, solo con parole diverse:

"Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti...
Non s'incontra una ragazza come quella tutte le dinastie."

Quando Mulan torna finalmente a casa e porta i doni dell'imperatore, il padre non si curerà degli oggetti, ma dirà alla figlia quanto è orgoglioso di lei, non perché è l'eroina che ha salvato la Cina, ma perché è Mulan.

Curiosità:

Forse non molti sanno che la storia di Mulan ha radici molto antiche nei miti dell'antica Cina.

Si narra che in seguito ai continui attacchi da parte delle tribù nomadi e degli Unni l'imperatore richiamò alle armi tutti gli uomini cinesi iscritti nell'elenco dei riservisti, tra cui Hua Hu, noto condottiero e padre di Hua Mulan. 

Nonostante la sua veneranda età e il suo debole stato di salute Hu decise di rispondere alla chiamata per onorare il nome della sua famiglia e dei suoi antenati; però sua figlia Mulan, preoccupata per la salute del padre, decise (con il consenso restio del padre) di rispondere alla chiamata al posto di Hu utilizzando il nome del suo fratello minore. 



I successivi mesi per Mulan furono difficilissimi a causa del duro addestramento militare e per paura di far scoprire la sua vera identità. Successivamente però, durante le numerose battaglie Mulan capì quanto fosse importante continuare a combattere per proteggere la propria famiglia e la propria patria.

 Dopo 12 anni di combattimenti e incredibili gesta Mulan fu nominata generale e successivamente comandante delle armate settentrionali (il tutto continuando a nascondere il fatto di essere una donna). La guerra finì proprio grazie a Mulan, che batté sul campo un famosissimo generale unno. 




Al suo ritorno ella fu colmata di onori imperiali e le fu proposto il posto di alto funzionario ma lei rifiutò per poter tornare a casa dal padre malato. La sua vera identità fu scoperta a causa delle diatribe con un comandante anziano che cercò in ogni modo di offrire a Mulan sua figlia come sposa (con continui rifiuti da parte di Mulan). 
Alla fine il generale, indispettito, raggiunse Mulan a casa e fu lì che scoprì la vera identità della ragazza. Nonostante la scoperta il generale ebbe ancor più ammirazione nei suoi confronti.




Shawy <3

domenica 23 agosto 2015

Recensione film: Ti va di ballare? (Take the lead)



Scheda Film:

Regia: Liz Fiendlander
Titolo Originale: Take the Lead
Paese di produzione: USA 
Emittente: New Line Cinema
Emittente ita: Eagle Pictures
Anno: 2006
Genere: Sentimentale, romantico, drammatico
Lingua originale: Inglese
Durata: 108 min.


Recensione:

Ispirato alla vera storia di Pierre Dulaine, un danzatore di Manhattan, che si è dedicato ad insegnare danza ad un eterogeneo gruppo di ragazzi di liceo che hanno avuto problemi con la giustizia. 




L'affascinante Pierre Dulaine (Antonio Banderas), famoso ballerino e insegnante di ballo da sala, decide (dopo aver assistito ad un reato) di iniziare un corso di ballo da sala per i ragazzi con più problematiche.

Gli studenti sono inizialmente molto scettici nei confronti di Dulaine, specialmente quando apprendono che l'uomo intende insegnare loro a ballare; gradualmente però, vengono contagiati dall'entusiasmo e dall'impegno di Pierre e si spingono addirittura oltre ogni aspettativa, mescolando lo stile classico di Dulaine con le più moderne tendenze hip-hop, riuscendo a creare un genere molto energizzante e particolarissimo. 




Dulaine diventa una sorta di guida per questi ragazzi che spesso non hanno avuto grandi esempi a cui ispirarsi nella loro vita, e li incoraggia a prendere parte a una prestigiosa gara da ballo di New York, per mostrare a tutti e soprattutto a se stessi quel che hanno appreso. 
Dal canto loro gli studenti impartiranno a Dulaine preziose lezioni morali in cui emergono valori importanti quali l'orgoglio, il rispetto e l'onore.




Commento:

Una delle storie più originali che io abbia mai visto. Come si suol dire, a volte la realtà supera la fantasia.
Sapere che esistono persone come Pierre Dulaine che aiutano i meno fortunati e coloro che hanno perso le speranze ti fa riguadagnare fiducia nell'umanità.

Ci sono un paio di storie su cui il film si sofferma, in particolare quella di Larhette (Yaya Dacosta) Rock (Rob Brown). Questi due ragazzi si odiano, e anche per dei buoni motivi, ma grazie a Dulaine finiranno per andare d'accordo e trovare l'ammmmore.





La storia che ho preferito è stata quella di Sasha (Jenna Dewan), che tra due ragazzi, sceglie la danza, e non dico altro.




Tra le  tante altre vicende, scelgo di parlare di Pierre Dulaine e della sua campagna "educativa" la sua galanteria e le sue maniere da galanuomo che tenta di trasmettere ai ragazzi, insieme ad un po' di buon senso e di .... rispetto relativo della legge




Pierre però, non solo insegna, ma a sua vota impara dai ragazzi, dall'hip-hop al carpe diem, fino al coraggio.



Molti di voi lo conosceranno, ma per chi non l'avesse mai sentito ecco qui il trailer ;D



Inutile parlare dell'odio che provo per la traduzioni del titolo in italiano, Take the lead letteralmente significa "prendere il comando" nel linguaggio del ballo da sala significa guidare il parthner, ma può anche avere un doppio senso sottinteso: i ragazzi infatti "prendono il comando" della propria vita.

Shawy <3


sabato 8 agosto 2015

Recensione: La ragazza che sapeva troppo



Scheda Libro:

Autore: M.R. Carey
Titolo originale: The Girl with All the Gifts
Casa editrice: Orbit
Anno di pubblicazione: 2014
Casa editrice It.: Newton Compton editori
Anno di pubblicazione It.: 2015
Genere: Fantascienza post-apocalittica, thriller
Lingua Originale: Inglese


Recensione:

In un futuro molto vicino a noi il genere umano viene infettato da un  fungo chiamato Ophiocordyceps, che uccide il cervello umano mantenendo come impulso solo la fame. Insomma una specie di zombie che vengono chiamati hungrie (probabilmente dall'inglese "hungry" che significa affamato).




Questo fungo ha però un effetto diverso su alcuni bambini (che sembrano mantenere le funzioni cognitive) e la dottoressa Caldwell li sta studiando all'interno di una postazione creata per questo scopo con il sussidio di militari e psicologi.

La base viene però attaccata dai junker, degli esseri umani che dopo la Catastrofe hanno perso ogni traccia di cultura e scienza ed esistono solo per sopravvivere.

La protagonista Melanie è una delle cavie, ma (come tutti gli altri bambini) non sa di essere un hungrie.
 Quando i junker attaccano la base, la bambina sta per essere sezionata ma viene salvata dalla sua insegnante preferita, la psicologa Helen Justineau.

Melanie, miss. Justineau, il sergente Parks, il soldato Gallagher e la dottoressa Caldwell riescono a sfuggire all'attacco e si mettono in viaggio per raggiungere Bacon.





Melanie: Bambina hungrie dall'incredibile QI, chiamata "Soggetto n°1" per questo motivo. All'inizio della storia è ingenua ma molto attaccata a miss Justineau e fa di tutto per sopprimere il desiderio di mangiarla. Durante il viaggio matura molto e spesso sarà la salvezza del gruppo.

Helen Justineau: Una psicologa che funge da insegnante dei bambini alla Base, è l'unica, tra gli specialisti, a considerare i piccoli hungrie dei veri e propri bambini.
Si scoprirà in seguito che il suo attaccamento ai bambini nasce da un oscuro passato.

Eddie Parks: Il sergente-capo alla Base, è un uomo duro e spesso appare crudele, ma fa solo il suo lavoro e in maniera impeccabile. Sopravvissuto ad un attacco di junker, è rimasto ferito sul volto da un'orribile cicatrice che lo rende mostruoso. Ha protetto la Base da migliaia di attacchi ed è il motivo principale della sopravvivenza del gruppo durante il viaggio.

Caroline Caldwell: E' una brillante scienziata, scartata all'ultimo momento per le due equipe di ricerca scelte dal governo, quando ancora ne esisteva uno. Dopo la scomparsa delle equipes "Charlie e Rosie" la dottoressa è rimasta l'ultima a studiare l'Ophiocordyceps.
Durante il viaggio è gravemente ammalata e tenta ossessivamente di trovare una cura prima di morire.

Kieran Gallagher: sembra un soldato sempliciotto, e per molti aspetti lo è (visto che considera il sergente Parks una specie di dio), ma durante il viaggio si viene a sapere del suo passato, e si comprende il suo atteggiamento particolare.


Commento:

Una storia avvincente e coinvolgente che non ti concede un attimo di respiro. Vieni quasi da subito stregato dai pensieri della piccola Melanie e dal suo vaso di Pandora.

La storia in sé è un thriller sconvolgente, ma spesso ci sono momenti incredibilmente toccanti.

"- Non voglio farvi del male! -, grida Gallagher.
 Ed è vero, così non si difende quando lo afferrano e lo mordono e lo fanno a pezzi. Sono solo bambini, e la loro infanzia deve essere stata uno schifo, proprio come la sua.
In un mondo perfetto, sarebbe stato uno di loro."

Come sempre in questo genere, nel libro si nota la capacità degli uomini di essere eroi o mostri nelle situazioni peggiori, e viene da chiedersi quale sia la vera natura umana.

Forse tutto questo è rappresentato proprio dalla piccola Melanie, così buona e così pericolosa.


She Who Brings Gifts

Il 23 Marzo 2015 dovrebbe uscire al cinema l'adattamento film di "The Girl with all the Gifts" il cui titolo è stato modificato in "She Who Brings Gifts".
Il cast è stato annunciato e sarà composto da:

Sennia Nanua - Melanie
Gemma Arterton - Helen Justineau
Paddy Considine - Eddie Parks
Glenn Close - Caroline Caldwell
Fisayo Akinade - Kieran Gallagher


Vi lascio qui un piccolo accenno:


giovedì 6 agosto 2015

Novità: Il mito ieri e oggi

Gli dei protagonisti

Nei Poemi epici classici un ruolo fondamentale è svolto dagli dei che, mossi da sentimenti e passioni, intervengono nelle vicende umane, per favorire o per ostacolare gli eroi protagonisti.






In epoche più vicine, quando ormai nessuno aveva più fede nelle divinità del mondo antico, gli dei hanno continuato a fornire a poeti e artisti materia per le loro opere.
Soprattutto nel Rinascimento molti pittori e scultori si ispirarono a soggetti mitologici.









Dagli eroi... ai supereroi

I Greci attribuirono alle loro divinità alcune caratteristiche tipiche della loro società, come l'individualismo, il giusto dibattito e la litigiosità. In modi simili anche la società moderna ha creato molti dei ed eroi... di carta: i cosiddetti supereroi, protagonisti dei fumetti e specchio di un mondo urbano e dominato dalla tecnologia



Come gli dei e gli eroi greci, anche i supereroi hanno doti fisiche particolari: sono immensamente forti, capaci di volare o di correre velocissimi come Ermes e, come Zeus, di lanciare non fulmini ma raggi laser.



Come gli eroi antichi lottano contro il male, mai totalmente sconfitto, ma sono spesso più cupi dei campioni della civiltà greca: Superman è un orfano extraterrestre scampato alla distruzione del suo pianeta; Batman è stato privato della sua famiglia e Spider-man è, in fondo, un ragazzo emarginato. I supereroi moderni, quindi sembrano riflettere una sensibilità odierna più inquieta e tormentata rispetto al passato.



Anche di fronte agli eventi della Storia, essi non sempre risultano vincitori.

Il lato oscuro dell'eroe moderno

La figura dell'eroe della tradizione epica trova una sua reinterpretazione moderna anche nei numerosi film dedicati ai supereroi.

In particolare Batman, l'uomo-pipistrello protettore di Gotham-City è protagonista di ben 12 pellicole dagli anni novanta ad oggi. Ne "Il Cavaliere Oscuro" di Christopher Nolan Batman (christian Bale) combatte Joker (Hethal Ledger) aiutato dal procuratore distrettuale Harvey Dent.




La distinzione tra eroi positivi e negativi non è netta, e i confini tra bene e male risultano ambigui. Dent, inizialmente personaggio onesto che vuole combattere il male con le armi della giustizia, viene sfigurato da un malvivente e si trasforma nel malvagio Due Facce, simbolo della doppia natura, benevola e malvagia, che ogni uomo cela in sé. 




Batman stesso rischia di trasformarsi in giustiziere solitario, ma alla fine sacrifica i suoi affetti per difendere la comunità e il bene trionfa, ma il film riflette un clima pieno di dimori, eco dei giorni nostri.





Il regista stesso ha paragonato il film ad una "Tragedia greca moderna", affermando che i personaggi "sono tutte figure mitiche che servono a dirci chi siamo, cosa stiamo diventando".


Shawy  <3

giovedì 16 luglio 2015

Recensione film: "Universitari molto più che amici"




Lingua orininale: Italiano
Paese di produzione: Italia
Anno: 2013
Durata: 90 min
Genere: Commedia
Regia: Federico Moccia
Casa di produzione: Medusa film


Recensione:

Universitari - Molto più che amici è un film del 2013 diretto da Federico Moccia.
Il film ha come protagonisti tre studenti (solo maschi) fuori sede che condividono una casa
 (o meglio un' ex clinica ora adibita per volere della proprietaria a residenza da affittare proprio agli universitari).




L' universo  maschile in cui vivono, però, sta per essere invaso dalle donne. Ed infatti la  proprietaria dello stabile decide di affittare le camere dell'ex clinica anche alle studentesse
 (prende questa  decisione per due motivi: 1)necessita di ulteriore denaro 2)crede che aggiungendo delle donne nello stabile possano essere un castigo per gli uomini).
E così Francesca, Giorgia ed Emma irrompono a 'Villa Gioconda' e sconvolgono l'instabile equilibrio che si era venuto a creare nella dimora.






 Carlo, Giorgia, Emma, Alessandro, Faraz e Francesca, affrontano così un anno di università insieme. Ognuno ha le sue difficoltà e i suoi problemi...ma tutti insieme cercano di aiutarsi a vicenda (anche se inizialmente ognuno pensava a se).





Descrizione personaggi:


 



Carlo...studente modello, un pò sbadato. Frequenta l'università e da grande vorrebbe diventare regista. Ha già vinto un premio per un cortometraggio da lui realizzato. Vuole realizzare un film sulla vita degli universitari, e dopo vai tentativi, prende come spunto proprio la sua vita e i suoi amici. Ha una vita familiare travagliata, il padre l'ha abbandonato da piccolo e la sorella è una piccola delinquente.





Francesca...anche lei studentessa. Studia medicina ed è fidanzata con il suo insegnante MOLTO più grande di lei (tutti credono che è per questo che ha voti alti). Quando scopre che il ragazzo è sposato e ha una figlia...ha una crisi di panico, ma riesce a lasciarlo definitivamente.Successivamente si innamora di Carlo, e lascio a voi il gusto di sapere come andrà a finire :)





Emma, fa la spogliarellista per guadagnarsi da vivere. E' la classica ragazza bella ma poco intelligente. Anche lei ha una vita famigliare travagliata (si sente colpevole per la morte del padre) e crede che la madre sia arrabbiata con lei per questo.
E' bella e sensibile, cerca di aiutare Faraz a far ingelosire la sua ragazza. Tutte le ragazze (a primo impatto) sono invidiose di lei e della sua bellezza. 



 Giorgia, ragazza chiacchieroma ma in fondo molto sensibile. Studia per diventare restauratrice d'interni.
 Appassionata di moda e di tutto ciò che è antico. 
Ha dei problemi con i suoi genitori totalmente assenti (viaggiano molto per lavoro) che la lasciano troppo libera di fare quello che vuole.Si innamora perdutamente del bello e irragiungibile Faraz. 





Faraz, ha appena ottenuto una borsa di studio nel suo paese, ma deve ancora decidere se accettarla o no (odia il suo paese, per questo è venuto in italia a studiare). E' il tipico ragazzo bello e irragiungibile, e all'apparenza può risultare antipatico, ma dopo qualche giorno di conoscenza, diventa un ottimo amico. E' intigrato dalla bella Giorgia, e appena la ragazza lo lascia...si tuffa sulla prossima preda. 






Alessandro (per gli amici ale) studia per diventare medico e seguire le orme dei suoi antenati (tutti medici), ma luinon vuole nella maniera più assoluta diventare medico...ma ben si vuole diventare un comico, ed ha tutte le carte in regola per farlo. Gli piacciono le donne mature e possibilmente sposate, non vuole impegnarsi, e così è sicuro che dopo averci fornicato tornano dal marito felici e soddisfatte.  






Commento personale:

E' un film adatto ad un pubblico giovane, non tanto per il linguaggio a volte "colorito", ma bensì perchè è più facile rispiecchiarsi nei personaggi.
E' divertente, allegro, anche se sono presenti scene malinconiche...sopratutto quando i protagonisti ricevono delle delusioni amorose, o comunque eventi drammatici inaspettati.
Rappresenta la vita scolastica di studenti (anche fuoricorso) che decidono di intraprendere un persorso scolastico fuorisede.
Lo consiglio come film da vedere sotto l'ombrellone d'estate, per farsi due risate e far passare la giornata guardando qualcosa di attuale e divertente.
 Ecco per voi il trailer del film :) buona visione!


 

Recensione: Pitch Perfect



Scheda film:

Paese di produzione: USA
Emittente: Universal Pictures
Regia: Jason Moore
Anno: 2012
Genere: Commedia, Musical, Sentimentale
Durata: 112 min.
Lingua originale: Inglese

Recensione:

Uscito in Italia, per la prima volta con il titolo "Voices", "Pitch Perfect" narra la storia di un gruppo studentesco femminile che pratica il canto a cappella.
Il gruppo ha toccato il fondo quando Aubrey (Anna Camp) vomita durante la gara finale. 
L'anno successivo i membri anziani si sono laureati e di tutta la squadra sono rimaste soltanto Aubrey e  Chloe (Brittany Snow). 
Nessuno ha il fegato di segnarsi a un club tanto "sfigato", così le due ragazze sono costrette a far entrare chiunque...



Ma tra tanti, Chloe ha chiesto a Beca (Anna Kendrick), di fare il provino, visto che nessuno l'accetterebbe a questo punto dell'anno.
Beca costretta dal padre a frequentare l'Università invece che produrre musica accetta e...



Alla fine nasce un rapporto speciale tra le ragazze (così diverse tra loro) che le porerà alla vittoria e al riscatto.

Naturalmente che Musical alla Glee sarebbe senza l'ammmmmmmmmmmmmore?
Infatti la fredda Beca scoprirà che avvicinarsi a qualcuno richiede molto impegno.





Commento:

Quando ho iniziato a guardare il film ho subito pensato "ecco qui una copia di Glee", sono rimasta molto colpita invece dalle tematiche inusuali (diverse da quelle di Glee) mascherate dalle solite storielle commerciali.




I personaggi svitati, pazzi, particolari e "diversi" forse sì, sono stati un po' copiacchiati da Glee, ma il contesto in cui sono stati messi li ha fatti evolvere in maniere del tutto impreviste.
Un esempio di questo è l'amatissima Ciccia Amy (Rebel Winson) che si da da sola questo nome per non permettere agli altri di offenderla.




Un altro aspetto copiato da film (in questo caso direi "Step Up" e affini) è il Riff Off, una gara "clandestina" tra i gruppi dell'università. Ma ancora una volta il regista Jason Moore ci mette quella cosina originale che non ti fa odiare la scena.





E per finire bisogna ammettere che l'evoluzione di Beca è adorabile, da fredda ragazza interessata solo alla sua carriera, diventa un'amica responsabile e una persona capace di amare.



domenica 12 luglio 2015

Speciale: Gabriel Garko



Dario Oliviero è nato il 12 Luglio del 1974 a Settimo Torinese da madre catanese e padre veneto.
Nel 1990 vince un concorso di bellezza nella sua città che, l'anno successivo, lo porterà a vincere il premio "Più bello d'Italia". Più tardi si addestrerà come carabiniere.
Molti pensano che il suo nome d'arte derivi dal cognome materno.




Dopo aver preso parte in svariati film e serie televisive minori, Gabriel ha un ruolo minore in "Paparazzi" di Neri Parenti.
Per un'altro po' di anni l'attore continua a recitare in lavori non molto famosi, fino ad arrivare nel 2006.
In quest'anno infatti, l'attore viene scelto come protagonista della miniserie "l'Onore e il Rispetto" dove interpreta il ruolo del mafioso Tonio Fortebracci. Quest'interpretazione gli vale un enorme successo tra il pubblico.



Negli anni successivi lavorerà in alcuni film abbastanza conosciuti come "Una Moglie Bellissima", ma ancora una volta sarà una miniserie a renderlo famoso: "il Sangue e la Rosa".
Durante la ripresa del film l'attore lavorerà con un cast d'eccezione che gli varrà una grande esperienza.



Nel 2010 Gabriel reciterà in "il Peccato e la Vergogna" e in altre serie televisive.
Più tardi riceverà il premio come migliore attore da "Sorrisi e Canzoni TV".

La sua carriera durerà ancora per molti anni, assieme alla sua fama di play boy.


Commento Personale:

Sicuramente se ha avuto un successo del genere quest'attore/modello deve avere delle qualità.
Spero proprio che queste qualità non siano semplicemente quelle fisiche, anche perché personalmente non ci trovo nulla di speciale.


Spero di vedere queste "grandi doti" un giorno, magari applicate in un' opera di grande successo.
In ogni caso Gabriel Garko è considerato uno tra i migliori attori italiani odierni, ed è molto amato dal pubblico.

Ecco un'intervista breve ma interessante:




sabato 11 luglio 2015

Recensione: Big Hero Six



Scheda del film:

Paese di produzione: USA
Regia: Don Hall, Chris Williams
Anno: 2014
Formato: Film d'animazione
Durata: 108 min.
Genere: Animazione, Azione, Commedia, Fantascienza
Lingua Originale: Inglese 



Recensione:

Big Hero 6 è il 54 Classico Disney e si è aggiudicato l'Oscar nel 2015.

Questo film è tratto da una serie di fumetti Marvel e infatti rappresenta la prima collaborazione tra quest'ultima e la Disney.




La vicenda narra del quattordicenne Hiro Amada, che, nella futuristica città di San Fransokio, partecipa a degli incontri clandestini tra robot.
Il ragazzo, infatti, è un genio della robotica ma non va all'università con il fratello Tadashi perché considera il posto "la scuola dei secchioni".
Tadashi però (con una scusa) gli mostra il laboratorio di ricerca e gli presenta i suoi amici e i loro studi.





GoGo: ragazza sveglia e affascinante, studia il modo per creare bici/moto sempre più veloci e...taglienti attraverso delle sospensioni magnetiche.










Wasabi: grande e grosso, è in realtà un ragazzo molto ansioso e meticoloso, studia i laser per renderli il più precisi possibile.












Honey Lemon: come si intuisce dal nome, è una ragazza dolcissima ma sprizzante di energia; in oltre è un genio della chimica e studia ogni tipo di reazione.









Fred: la mascotte del gruppo, che in realtà non è neanche uno scienziato, ma semplicemente un nerd amante dei mostri.









(Rispetto ai fumetti i personaggi sono molto diversi, in particolare Tadashi non è mai esistito.)

Finito il tour, Tadashi mostra a Hiro il suo progetto Baymax, un morbidissimo robot gonfiabile che è stato progettato per essere un medico ed aiutare le persone.




Dopo aver visto tutto ció, Hiro si convince ad entrare a far parte dell'università e prepara un progetto per la fiera delle scienze: i microbot.
I robots, che possono essere comandati da impulsi nervosi per creare tutto ciò che si immagina, e valgono a Hiro l'ingresso all'università.

Purtroppo durante la fiera un'incendio si porta via Tadashi e la felicitá di Hiro.




Un giorno peró Baymax sente il dolore di Hiro e si sveglia per "curarlo", insieme i due scoprono che un pazzo ha rubato i mocrobot di Hiro e li usa in modo malvagio.

Questo porterá il ragazzino ad affrontare divertenti e drammatiche avventure.





Commento:

I disegni sono, come sempre, meravigliosi e la grafica è spettacolare. Baymax è forse il robot più fantastico che io abbia mai visto, non più un oggetto inanimato, freddo e di metallo, ma un morbido medico e amico.




Ci sono moltissime differenze tra fumetto e film, ma, in ogni caso, il progetto è riuscito benissimo.
In oltre ho apprezzato lo stupendo rapporto tra Hiro e Baymax, che è il lascito di Tadashi.




Baymax ci mostra le stranezze del nostro comportamento chiedendo il perché di molte cose e adeguandosi a ciò che gli sembra bello.





Un film stupendo, per famiglie, bambini e adulti pazzi come noi <3








Valutazione Personale: