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sabato 1 agosto 2015

Novità: Come nasce un libro Horror?



Alle origini della letteratura dell'orrore vi è il romanzo gotico (detto anche romanzo nero o del terrore).
Esso nasce in Inghilterra intorno alla metà del XVIII secolo Ed è caratterizzato da un gusto per l'orrido e il tenebroso,da atmosfere misteriose di ambienti in rovina e di antichi castelli.
Il genere si afferma,poi, nel momento storico in cui la rivoluzione industriale, con le sue trasformazioni economiche e sociali,
 inizia a generare un clima di tensioni, di incertezze, e di smarrimento.

Nella narrativa dell'orrore le vicende si svolgono in ambienti medioevali, molto spesso italiani, in castelli lugubri e in rovina, in sotterranei umidi, in un atmosfera notturna e minacciosa.




I protagonisti sono in genere un antieroe tenebroso, demoniaco e fatale, e un'eroina innocente perseguitata, salvata alla fine da un eroe positivo, che, punendo la malvagità, riesce a stabilire l'ordine iniziale.
Gli intrecci, piuttosto complicati, sono movimentati, ricchi di imprevisti e di colpi di scena, di rovesciamenti di si azioni, che coinvolgono il lettore e lo tengono col fiato sospeso fino alla fine: solo allora egli riuscirà a riannodare tutti i fili sparsi della storia.
Il genere ebbe una notevole fortuna in Europa.
L'iniziatore può essere considerato Horace Walpole (1717-1797), col romanzo
 "Il castello di Otranto" ambientato in Italia attorno ad una vicenda di sovrannaturali apparizioni.


Capolavoro del genere è considerato: 'Il monaco" 
di Matthew Gregory Lewis (1775-1818), in cui il priore di un monastero, sedotto da una donna misteriosa e demoniaca, perderà la capacità di distinguere il bene da male.



Nel corso dell'ottocento il genere si afferma in modo definitivo.
Con Frankenstein di Mary Shelley (1797-1851), inizia la rappresentazione simbolica dei profondi orrori che la scienza può generare.
La componente soprannaturale presente nel gotico esercita un fascino particolare in numerosissimi scrittori, tra cui:
Edgar Allan Poe (1809-1849),
 Ernst Theodor Hoffman (1776-1822),
  Guy de Maupassant (1850-1893), 
Howard Phillips Lovercraft (1890-1937).
Il romanzo dell'orrore ha avuto grande successo nel novecento all'interno della letteratura detta: "di consumo" anche per l'influsso ricevuto dal cinema, che ha nel film horror uno dei generi più commerciali e remunerativi.




Ai nostri giorni il genere continua a mantenere inalterato il proprio fascino sul pubblico.
Il più celebre e prolifico scrittore di storie horror è senza dubbio Stephen King i cui soggetti, non a caso, vengono ampiamente utilizzati dai registi.




 
Fede <3

lunedì 29 giugno 2015

Speciale: Oriana Fallaci

Alla data di oggi, nel 1929, nasceva Oriana Fallaci.

In occasione del suo compleanno abbiamo deciso di parlare di questa straordinaria scrittrice, combattente e donna.



Biografia:


La Fallaci nasce a Firenze, città d'origine di grandi letterati, quasi una premonizione alla sua brillante carriera.
Da giovanissima viene coinvolta dal padre (Edoardo Fallaci) nella Resistenza e, a soli 14 anni, ottiene un riconoscimento d'onore da parte dell'esercito.

Inizia la sua carriera come giornalista fino a scrive il suo primo articolo per "l'Europeo". Arriverà anche negli USA, dove troverà l'ispirazione per scrivere il suo primo libro "I sette peccati di Hollywood".





Di ritorno da Hollywood la Fallaci inizia una relazione con Alfredo Pieroni, del quale rimarrà incinta. Purtroppo però la scrittrice perde il bambino e il trauma la porterà a tentare il suicidio.

Dopo essersi ripresa dalla depressione e aver scritto alcuni libri, la Fallaci, per conto dell'Europeo, comincia la sua attività al fronte con la guerra in Vietnam, dando così vita alla figura dell'inviato speciale.





Alla morte di Nelson Mandela, la scrittrice prenderà una pausa dal fronte per tornare negli Stati Uniti e seguire le rivolte studentesche sulle quali, in "Niente e Così sia", scriverà:

"...i vandalismi degli studenti borghesi che osano invocare Che Guevara e poi vivono in case con l'aria condizionata, che a scuola ci vanno con il fuoristrada di papà e che al night club ci vanno con la camicia di seta..."

Descrivendo una situazione opposta a quella messicana alla vigilia dei Giochi Olimpici. 
La scrittrice, infatti, rimarrà gravemente ferita durante una protesta dei poveri studenti messicani contro l'occupazione militare di un Campus Universitario, e si salverà solo grazie a un prete che la riconosce viva in mezzo a centinaia di cadaveri.

Nello stesso periodo la scrittrice intervisterà anche gli scienziati della NASA su cui baserà il libro "Se il sole muore".







Gli anni Settanta la vedono trovarsi faccia a faccia con i "grandi" della Terra, incalzati dalle sue domande scomode: da Golda Meir a Yasser Arafat, da Henry Kissinger a Muammar Gheddafi, fino alla storica intervista con l'Imam Khomeini, nel corso della quale si tolse il velo per protestare contro la condizione delle donne nei regimi islamici.

Queste esperienze, assieme ad altre, verranno raccolte in "Intervista con la storia".

Più tardi la Fallaci scrive "Insciallah" con il quale coniuga la ribalta internazionale.

Il libro è ambientato tra le truppe italiane inviate dall'ONU nel 1983 a Beirut.

E' l'ultima volta della Fallaci come inviato di guerra. Dopo l'uscita di "Insciallah" la scrittrice si isola andando a vivere a New York.





Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York, La scrittrice si fa portavoce, attraverso articoli e libri, di una forte denuncia sulla decadenza della civiltà occidentale, destinata secondo lei a soccombere di fronte al fondamentalismo islamico.
 Questo la portò ad essere oggetto di critiche e contestazioni.

Affetta dal cancro, lasciò gli USA per vivere gli ultimi giorni della sua esistenza nell'amata Firenze, dove scomparve il 15 settembre 2006.



Considerazioni personali:


Non posso dirmi una grande lettrice della Fallaci (ho letto solamente "lettera a un bambino mai nato"), ma sicuramente provo una grande stima per questa donna tanto forte quanto fragile.

Un'esempio da seguire, a mio parere.








La scrittrice controversa è stata tanto lodata quanto criticata, ma ha mantenuto una costante nella sua vita: ha sempre fatto ciò che riteneva giusto.


 Attraverso le sue parole ci ha mostrato gli orrori dell'Islam e quelli di Hollywood, i lamenti degli affamati e quelli dei "figli di papà.


Perché, come ci spiega la scrittrice in "lettera a un bambino mai nato", esiste una sola verità che però è formata a sua volta di tante verità. E lei ha cercato di mostrarci quelle che secondo la sua opinione erano le più importanti.


"Lasciami parlare mamma, non avere paura. Non bisogna aver paura della verità, del resto la verità è già stata detta. Ciascuno di loro ha detto una verità, e tu lo sai. Me l'hai insegnato tu che la verità è fatta di molte verità differenti; sono nel giusto coloro che ti hanno accusato e coloro che ti hanno difeso, coloro che ti hanno assolto e coloro che ti hanno condannato."



Oriana Fallaci ha fatto ciò che ci si dovrebbe aspettare da un giornalista o da uno scrittore: ha dato una voce a coloro che non l'avevano.





venerdì 26 giugno 2015

Recensione: "Il Giorno Prima della Felicità" di Erri De Luca




"Il giorno prima della felicità" è un libro scritto dalla'autore Erri De Luca e pubblicato per la prima volta dalla Feltrinelli nel 2009.
La vicenda è ambientata a Napoli negli anni 50'
(ciò può essere facilmente dedotto dalle esclamazioni che De Luca scrive per rafforzare la vicenda, anche se personalmente, sarebbe stato meglio evitare di mescolare italiano e dialetto; rende tutto un pò confusionario).
Il protagonista è "Smilzo" un ragazzino orfano che impara da Don Gaetano (il portiere tutto fare) il lavoro di portiere.

La leggenda narra che Don Gaetano possiede molte capacità tra cui quella di captare i pensieri altrui e di leggere nel cuore delle persone senza chiedere nulla in cambio (è un personaggio molto altruista, ed aiuta sempre il ragazzo orfano nelle difficoltà adolescenziali).





Il tema principale è il passaggio di "Smilzo" da ragazzino a uomo (con il supporto di Don Gaetano);durante il corso della sua vita, avrà modo di conoscere il piacere del sesso, la passione dell'amore e la paura del sangue;senza mai mettere da parte i suoi amati libri.
L'infatuazione  per la bella Anna (Una menefreghista che tratta il ragazzo come un oggetto, anche se lui ne è profondamente innamorato *Ahem friendzone ahem*) è la dimostrazione che spesso l'amore adolescenziale è il più puro,un tassello indispensabile per un'ottima crescita emotiva.


"Non mi posso misurare con lei. Ora sono uno che le serve. A fare cosa, non lo so. Però desidero servire a qualche cosa. Anna ha una forza che non si può resistere" 





Considerazioni personali sul libro:

La trama e abbastanza originale e ricca di colpi di scena ma non è molto coerente a se stessa, perché non segue un filo logico, mentre una buona trama dovrebbe seguirlo (per esempio alterna i fatti descrittivi della guerra alle sventure del protagonista, e tutto ciò non ha nulla in comune).

 I personaggi però sono stati descritti in modo ottimale ed alla fine del racconto si può delineare perfettamente il profilo psicologico di ognuno di essi. L'ambientazione è realistica ed è storicamente attendibile,anche se, viene posta in secondo piano per seguire meglio le vicende del protagonista. 

Il libro è ben presentato; la qualità e il numero delle pagine sono perfettamente rapportate al prezzo. Il titolo è la maggior attrattiva del libro; incuriosisce e fa venir voglia di sapere come andrà a finire. Non è adatto alle persone che sono restie a leggere libri dov'é presente il dialetto.