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martedì 14 luglio 2015

Speciale: Seneca




I giorni 13, 14 e 15 Luglio 2015 nel Colosseo
verrà riproposta un'opera teatrale.

In occasione della grande riapertura del Colosseo come luogo di spettacoli abbiamo deciso di parlarvi di Seneca, la cui "Medèa" (portata in scena dal regista Paolo Magelli) sarà rappresentata.

Originariamente creato come arena per i giochi e gli scontri tra gladiatori, il Colosseo in questi ultimi anni è stato occasionalmente palcoscenico di opere teatrali, spettacoli di danza e concerti.

L'ultima volta che l'Anfiteatro Flavio è stato utilizzato per mettere in scena una tragedia antica, risale al Giubileo del 2000.
Neanche a farlo apposta, questo prossimo 8 Dicembre verrà aperto il nuovo Giubileo straordinario.

Ed ecco una foto della rappresentazione di ieri :)



Lucio Anneo Seneca:


Seneca fece parte della corrente filosofica dello Stoicismo (Quest'ultima afferma che la ragione è l'unica cosa che permette agli uomini di vivere dignitosamente).
Il grande letterato ci parla più volte di un mondo utopico, dove i regnanti dovrebbero essere consigliati dai filosofi.




Egli stesso sarà precettore e consigliere dell'imperatore Nerone nei primi anni del suo impero.
Probabilmente per questo suo "esperimento" fallito, Seneca sarà sempre affascinato dal rapporto tra pazzia e ragione.


"Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato...ama!"

(-Seneca)

In particolare egli scrisse 8 tragedie tutte incentrate su la mens bona (ragione) e il furor (pazzia).
Nelle sue tragedie sottolinea quanto la ragione sia fondamentale per risolvere ogni situazione e quanto l'allontanarsi da essa comporti situazioni catastrofiche.


La Medea:





 





La Medea è una tragedia di origine greca e parla della disperazione della straniera Medea che tradita da Giasone uccide i suoi stessi figli. Seneca si concentra proprio su questo momento: La pazzia
L'assenza di ragione ha portato Medea a uccidere i suoi stessi figli per vendicarsi di Giasone.






sabato 11 luglio 2015

Speciale del giorno: Aphra Behn "la prima donna della letteratura inglese a guadagnarsi da vivere come scrittrice"




Aphra Behn nata a Canterbury il 10 luglio 1640 ( morta il 16 aprile 1689) è stata una scrittrice, poetessa e drammaturga inglese.
Fu la prima donna della letteratura inglese a guadagnarsi da vivere come scrittrice, producendo opere in versi e in prosa e componendo opere teatrali(che ricevettero accuse di oscenità a causa del loro contenuto esplicito).
Alla morte del marito, che sopravvenne l'anno seguente, la Behn fu arruolata come agente segreto al servizio di re Carlo II e si trasferì ad Anversa.
Nel dicembre del 1666 decise di tornare in Inghilterra, ma le sue finanze scarseggiavano così nel 1668 fu incarcerata per debiti.
Nel1670 scrisse la sua prima commedia in versi, The Forc'd Marriage, composta a Londra e pubblicata l'anno successivo, che le fece guadagnare la notorietà (soprattutto per la fama che aveva rispetto all'accusa di oscenità).
Nelle opere della scrittrice si parlò di relazioni sessuali e di prostituzione. Questi argomenti erano già stati affrontati da altri poeti, ma la
Behn viveva in una cultura in cui, se per l'uomo tutto ciò era un segnale di conoscenza del mondo, nei riguardi di una poetessa si tendeva ad accostare e sovrapporre le tematiche presentate alla donna che le esprimeva, sicché Aphra Behn dovette convivere con il soprannome dispregiativo che le venne attribuito,
"La puttana e poetessa".
Anche l'omosessualità è una presenza costante nelle opere della scrittrice e rispecchia la sua vita in cui, dopo la morte del marito, ebbe amanti di entrambi i sessi.
Scrittrice versatile e prolifica (alcune opere vennero pubblicate postume), definita a posteriori:
“la George Sand della Restaurazione".
Dopo quasi tre secoli di oblio e di trascuratezza fu riscoperta e rivalutata attirando l’attenzione e l’apprezzamento di scrittrici che la seguirono nel suo percorso letterario e culturale. In particolare, Vita Sackville-West e Virginia Woolf.
Alla fine degli anni venti del secolo scorso, parlano della Behn come del primo modello di femminismo nella letteratura moderna.

Di spirito arguto, strinse amicizia con eminenti personaggi letterari a lei contemporanei come John Dryden, Thomas Otway e Thomas Southerne.
 Morì nel 1689 e fu sepolta fra i poeti nell'Abbazia di Westminster.